1983-87

Questa fase, del tutto innovativa rispetto alle precedenti, rappresenta un momento di rottura: la solarità (spesso violenta, quasi ‘fauve’) dei colori e la completa frantumazione dell’immagine, sono le caratteristiche peculiari di questi dipinti. I colori acrilici industriali sostituiscono quelli a olio e la solennità della tecnica a velature è sostituita da pennellate di colori puri. Si tratta di opere di ricerca grafica finalizzata all’astrazione della realtà. Il soggetto perde progressivamente la sua funzione, lasciando il posto alla pura logica della composizione.

ARTE

1995-99

Questo periodo fa seguito a un lungo intervallo di riflessioni, studi e ricerche sulla percezione visiva (pubblica il suo primo libro con il contributo del Consiglio Nazionale delle Ricerche). L’attività creativa lascia il posto a quella didattica e la struttura sperimentale di tale attività fornirà risposte finalmente plausibili. Il risultato di queste ricerche troverà riscontro nelle opere selezionate nell’ambito del concorso internazionale ‘Le Génie del la Bastille’ a Parigi. La ricerca estetica si confonde con quella scientifica.

ARTE

1999-11

La produzione più recente è profondamente influenzata dalle tecnologie digitali. Risulta di particolare importanza l’incontro avuto con John Maeda nel 1998. Le immagini proposte rappresentano una interpretazione dei concetti e dei meccanismi percettivi indagati: il valore spaziale del colore, deformazione e gradiente di luminosità come indizi di profondità fenomenica, ritmo e simmetria. Si tratta della verifica pratica delle regole della psicologia della Gestalt nella chiave didattica del basic design. E’ di questo periodo la pubblicazione del libro Digital Basic Design, tradotto in lingua inglese.