Una lettura analitica delle opere dell’americana Adele Plotkin (1931 – 2013), in un contesto che vede indistinguibili il ruolo di artista e di docente, così come accadde per Josef Albers suo maestro a Yale, negli anni cinquanta. Un’analisi sintattica delle singole opere nell’ottica della teoria gestaltica della percezione visiva. Il libro ripercorre le tappe fondamentali della sua ricerca, dagli insospettabili esordi espressionisti degli anni sessanta, fino alle opere più recenti che hanno segnato il “margine” indelebile del suo pensiero.
John Maeda, 2004
«Nel corso degli anni, i miei insegnanti mi hanno criticato per il salto tra i campi di attività e gli interessi (…). Sono riuscito a mantenere la rotta grazie a un pezzo di saggezza trasmessami dal leggendario designer e artista Takenobu Igarashi, che ha spiegato che la vita potrebbe essere vissuta come un’ampia ricerca, a Oriente come a Occidente, per la conoscenza».