I profondi cambiamenti che hanno caratterizzato l’universo delle tecnologie hanno prodotto un nuovo modo di intendere il design. Il libro suggerisce un metodo di analisi dell’interfaccia U-M (uomo macchina) partendo da una ricognizione dei compiti di interazione, sino alle variabili dell’usabilità, come ad esempio l’efficacia , l’efficienza e la sicurezza, consentendo inoltre una valutazione dell’artefatto tecnologico nella sua globalità.
Viene offerta, attraverso una metodologia progettuale, una concreta risposta ad una forte domanda di innovazione e di soluzioni progettuali a ridotto impatto ambientale.
Il testo è strutturato in due parti: la prima è dedicata a lezioni sul ruolo delle nuove tecnologie e il cambiamento del rapporto U-M; il nuovo ruolo dell’ergonomia in funzione di oggetti de-fisicizzati, de-formizzati e automatizzati; i criteri dell’usabilità, in riferimento alla norma ISO 9241/11-1998. Il significato di modello concettuale e i principali modelli in relazione a specifici e distinti “stili” di interazione. La seconda parte comprende invece il prezioso contributo, in chiave di ricerca sperimentale, fornito da Eugenia Chiddo sulle metodologie di analisi per una progettazione sistematica del manufatto industriale attraverso Il DFE, Design For Environment, supportato da tecnologie per la simulazione e la prototipazione.
Lo spazio centrale è riservato alle esercitazioni svolte dagli studenti del Corso di Ergonomia e progettazione (curato da Clemente Francavilla) e Laboratorio di prototipi e simulazioni (corso curato da Eugenia Chiddo), presso il CDL in Disegno Industriale dell’ Università “La Sapienza” di Roma.
John Maeda, 2004
«Nel corso degli anni, i miei insegnanti mi hanno criticato per il salto tra i campi di attività e gli interessi (…). Sono riuscito a mantenere la rotta grazie a un pezzo di saggezza trasmessami dal leggendario designer e artista Takenobu Igarashi, che ha spiegato che la vita potrebbe essere vissuta come un’ampia ricerca, a Oriente come a Occidente, per la conoscenza».